Maurizio Croceri

Essere sempre in fase di lancio.

Se dovessimo scegliere una frase sola per sintetizzare il percorso professionale e personale di Maurizio Croceri, sarebbe questa. Senza dubbio.

Per chi lavora con lui, che lo affianchi da molti anni o che abbia iniziato a conoscerlo giusto pochi mesi prima, si tratta di un fatto evidente. Eccitante, certo. Terrorizzante, anche.

Perché per stare vicino a Maurizio, lui lo sa bene, bisogna avere un certo tipo di postura: essere pronti agli scatti veloci, saper intuire quando è giusto fermarsi a osservare. Del resto, nel corso della sua carriera, nessuno gli ha mai sentito dire: “Obiettivo raggiunto”. Non per insoddisfazione, ma per una ragione semplicissima: pochi passi prima di arrivare al traguardo che si è prefissato, Maurizio lo sposta parecchi metri più in là o, addirittura, lo rivoluziona. Sempre.

La sua è una storia diversa da quella che ci si potrebbe aspettare. Per questo, quella che segue non è la biografia di un imprenditore tradizionale, non è composta dai Master scelti da tutti, dai percorsi noti, dalle confortevoli strade già battute. No.

E no, questa storia non è nemmeno una linea retta.
È una trama fatta di intrecci spesso inaspettati, mai decisi prima a tavolino.

Anzi, a dirla tutta, se dovessimo definirlo con una parola sola, “imprenditore”, per Maurizio, non sarebbe nemmeno la definizione giusta. Gli starebbe stretta, come una scarpa con la calzata sbagliata.

Ma è meglio partire da principio.
Prima di ogni cosa, prima di diventare Direttore Commerciale della Fornari SPA a venti anni, prima di fondare ELI Group quando di anni ne ha poco più di trenta, Maurizio è un atleta.
E, prima ancora, è un marchigiano verace e pungente, legato alle sue terre e alla loro forza propulsiva, artigianale e industriale. Ma anche attratto da tutto ciò che è lontano, innovativo, ancora in fase di sperimentazione.
Tutto ciò che supera i confini.

È nato nel 1983, a Corridonia, in provincia di Macerata, in anni di forte fermento, in cui la popolazione cresceva come mai prima e si incominciava a immaginare per quei luoghi un’espressività sino ad allora inedita. Suo padre, Corrado Croceri, è pluricampione d’Italia di Judo. Si potrebbe dire che trasmetta la sua passione al figlio. Ma non è solo questo che Corrado gli passa come un testimone. C’è di mezzo, nel loro rapporto, la potenza discreta e detonatrice – anche se spesso poco compresa – della disciplina: non basta l’energia, non bastano gli scatti, la tecnica, le posizioni. Nel Judo è indispensabile la capacità di fermarsi, anche solo per un istante, ed educarsi a osservare. La mossa dell’altro, così come la nostra, possiamo comprenderle solo così. In quel breve istante di attesa.

Per questo nel 2001 Maurizio parte e va a studiare a Katsuura, in Giappone, all’Università International Budo University. Per lui non ci potrebbe essere scuola di economia migliore di questa: Maurizio la assorbe appieno e la fa diventare cosa sua. In Giappone, poi, succede un fatto particolare: Maurizio cambia. E cresce così tanto da diventare come suo padre: un ragazzo. Non è un modo di dire: che tu lo abbia conosciuto vent’anni fa o giusto ieri sera, Maurizio ti appare un ragazzo. Come suo padre. Questa metamorfosi, senza quell’esperienza dall’altra parte del mondo, forse non si sarebbe mai verificata. Forse.

Comunque, quando rientra in Italia la sua carriera si snoda rapida. Ha imparato a osservare e, quando questa tecnica la fai tua, riesci a comprendere quello che accade intorno con un ritmo diverso da quello degli altri. Prima di lavorare sulle nozioni e sui numeri, Maurizio ha lavorato sulla sua essenza. Come tutti gli atleti. E questa capacità l’ha portata con sé nel suo modo di fare imprenditoria, tenendola stretta sempre, con le unghie e con i denti.

In quegli anni – tutti quelli che lo hanno incrociato lo ricordano bene – apprende in modo rapidissimo. Si cimenta in imprese che altri preferiscono scansare, sempre con grande energia e, con il suo approccio, sorprende gli imprenditori più anziani che gli danno fiducia. A quelli più ostici, invece, Maurizio la fiducia la strappa a forza di perseveranza, che è un’altra di quelle doti che il Judo gli ha permesso di potenziare. Nel 2016 un nuovo giro di boa.
Intuisce un grande valore nel creare una sinergia tra il marchio Liu Jo e un nuovo modo di fare impresa nel distretto calzaturiero marchigiano. Una intuizione visionaria. È così che prende vita a Civitanova Marche ELI Group, azienda partecipata al 51% da Eccellenze Italiane Holding, che fa riferimento a Marco Marchi, e al 49% da Resilience Holding, legata a Croceri, appunto. ELI Group nasce come un’azienda specializzata nel design, produzione e distribuzione di calzature, ma è anche un polo creativo che gestisce ogni passaggio creativo: dal progetto al marketing. Quello che la contraddistingue, quello che contraddistingue Maurizio, è la capacità di comprendere le numerose direzioni del design: non solo di prodotto ma anche e soprattutto di strategia, business e visione.
Nel frattempo, arrivano i primi riconoscimenti, dal Premio Micam Contemporary Booth Winner a quello “Industria Felix” per le imprese più competitive e affidabili dirette da un under 40. Per qualcuno potrebbe sembrare un traguardo. Per lui è un nuovo inizio.
Qualche anno dopo, nel 2021 nasce Enterprise Japan, il primo progetto dell’HUB creativo di ELI Group con cui Maurizio produce sneaker di alto profilo e le fa indossare da artisti e personaggi noti nell’universo musicale: Sfera Ebbasta, Steve Aoki, Rvssian, Blanco…

Anche quando si muove in mondi che appaiono complessi e mutevoli, sembra che ci abiti dentro da sempre.
Lui, da Marchigiano, sa sentirsi a casa ovunque.

La ricerca non si ferma e nel 2022, a Villa Luciani, dà vita anche a ELI Factory, un polo di engineering e produzione di calzature in grado di interpretare le nuove esigenze del mercato luxury. Un anno dopo arriva anche la collaborazione con Pinko.

Nel frattempo, però, c’è qualcos’altro.
Perché in Maurizio si muove anche un altro aspetto, a lungo rimasto meno evidente, più riservato, più misurato, anche se, da qualche parte, l’incubatrice faceva già il suo lavoro. È l’amore per la sua terra. Un amore non smaccato, non retorico, non scontato. È qualcosa di viscerale, come tutte le cose che lo riguardano e come l’amore che lo lega alla sua famiglia. Questo amore qui non si limita a essere un ambito distinto della sua vita. Perché se c’è una cosa che Maurizio non sa fare è proprio questa: lui, gli aspetti, non li divide mai. Per questo “ELI Group” non è un’etichetta a caso: salta fuori dal nome di sua figlia, Elena. E forse è proprio attraverso Elena che Maurizio lascia emergere anche l’idea di mettersi all’opera per il suo territorio, di applicare tutto ciò che sa fare anche in un campo diverso da quello calzaturiero.

Elena ama i cavalli e pratica equitazione. Maurizio la accompagna. Esce dall’azienda ogni pomeriggio e, con lei, torna negli spazi aperti che frequentava da bambino. Li vede, oggi, con occhi nuovi. Anche questa volta, come ha imparato a Katsuura, lui che è sempre veloce e non rinuncerebbe mai ad una call, si ferma per un momento, muta il telefono (nello stupore generale) e osserva. L’intuizione a quel punto emerge rapida. Vuole dedicarsi alla sua terra. I modi saranno svariati.

Nel 2022 da un edificio storico ristrutturato nel centro di Civitanova Marche dà vita a Palazzo 1927, struttura ricettiva di tre piani: elegante, accogliente, autentica. Un luogo che ha una storia antica, centenaria. Una storia che Maurizio vuole, a tutti costi, far riscoprire.

Ma non si ferma alla città. L’anno dopo acquisisce un vasto terreno agricolo a Sant’Elpidio a Mare. È qui che nasce The Farmer Heritage, un progetto ideato per valorizzare la cultura storica del territorio marchigiano, dei suoi prodotti, di uno stile di vita più vicino a quella natura (e quel tempo) dai quali la vita contemporanea tende ad allontanarci. Su questo terreno dalla pendenza dolce, piantumato a ulivi e a frutteto e circondato da essenze mediterranee, nascono l’olio d’oliva Croceri 1983 e il progetto di una moderna country house.

Il passato che ha amato, quello che l’ha formato, ora Maurizio vuole contribuire a preservarlo. Per farlo, lo sa perfettamente, deve rinnovarlo, deve rivitalizzarlo. E, probabilmente, nulla in passato è mai stato così eccitante perché, di nuovo, lascia il suo campo di gioco prediletto e si sposta parecchi passi più in là.

Ecco, sì. Maurizio, ogni volta, torna esordiente.
Lui, quell’etichetta che gli altri rifuggono, la insegue senza sosta. Perché sa benissimo che è da lì che deriva quell’energia propulsiva da cui gli viene restituito tutto il resto. Lui che ha sempre fatto tutto da giovanissimo, sempre prima del tempo in cui le facevano i suoi compagni.

Questa è la sua forza.
Tornare ogni volta un esordiente.
Lasciarsi conquistare dall’entusiasmo, dall’euforia. Ogni volta, innamorato come fosse la prima.
Lui, Maurizio Croceri.